Six Step One Life #10 - BGirl Data7

Six Step One Life #10 - BGirl Data7

Ho iniziato a ballare nel ’95, ho avuto la fortuna d’incontrare B.boys che hanno sempre voluto condividere con me le loro conoscenze ed insieme abbiamo vissuto non solo il Breaking ma amicizia, fotta, qualche birra e differenti punti di vista. È grazie a loro (K-Roboz, Malam, S’Akru, Seddone Tziu Podda, Massimeddu) che mi sono ritrovata a far parte dell’Hip Hop. Non ho vissuto quello che molti raccontano di quel periodo dove chi aveva le skillz non condivideva. Tutt’altro, bastava il passaparola per poter trovare nuovi posti e nuove connessioni sul floor, mi ricordo di aver conosciuto B.Boy Serio e B.Boy Tim grazie ad un numero di telefono passato da Stand, writer storico romano conosciuto tramite Nat 51, uno dei writer della mia prima crew SNK, poi diventato parte della famiglia in tutti i sensi. Le conoscenze dell’Hip Hop non si fermavano alla disciplina che facevi, eri parte di tutto, e le crew erano lo specchio di questo, come TRF dentro eravamo breakers, mc, writer e dj ma prima di tutto amici che poi ti porti dietro tutta la vita, come Omar. Altre volte partivi per una jam come il Juice avendo letto su una fanzine dell’evento e dopo ore di nave e treno ti ritrovavi a Riccione al territorio Match Music, giorno, città ed evento sbagliato ma persone giuste, è la che ho conosciuto Angelino e altri B.boys della penisola. Questo mi ha permesso di conoscere nuovi stili differenti di Breaking.
Per me è proprio dal Six Step che parte l’evoluzione dello stile, della personalità di un B.boy o di una B.Girl, le moves sono potenza fisica ma l’unicità la riconosci dal flow che uno mette partendo dal semplice Go Down ai Footwork.
Ho smesso di ballare nel 2009 (scelta sofferta) e per un bel po’ ho avuto un rifiuto nel vedere gente che ballava, mi  faceva stare male, ma sono sempre rimasta connessa alla cultura che mi ha cresciuto grazie agli amici e agli eventi dove ritrovavi quella fotta.
Nel 2015 ho deciso di ritornare sul floor ma in maniera diversa. Prama è nata con l’idea di creare qualcosa di specifico per ogni B.boy e grazie a Cap e a Noccio (oltre a Lore che mi ha sempre supportato) abbiamo tirato su il progetto. Scegliere di sponsorizzare dei giovani è stata una scelta basata dal modo di pensare che si è in continua evoluzione partendo dalle basi. Si cresce assieme.
Ed ecco che ho trovato anche qua il Six Step applicato a Prama. Ci sono 6 passi indispensabili per quello che faccio.

Il 1° e l’ultimo sono i più importanti. Si parte dalle idee, è queste che bisogna realizzare, si iniziano a concretizzare con i disegni. In questa fase è fondamentale lo stimolo ricevuto da parte dei tanti B.boy e B.girl che scelgono come vestirsi. Un processo di connessione e scambio che ha fatto nascere nuovi tagli, nuovi modelli e nuovi abbinamenti colori che altrimenti non avrei mai fatto. Ecco finalmente che la diversa personalità di ogni B.boy e B.girl viene fuori.

Il 2° è lo studio del cartamodello. È difficile costruirlo in modo che rispecchi il fisico di un B.boy o di una B.girl (siete tutti diversi), bisogna riuscire a dare quella vestibilità che valorizzi non solo il fisico ma anche, cosa più importante, la libertà di movimento e la fluidità del ballo, in modo da esaltare le linee che si creano sul pavimento.

Il 3° è sempre molto tecnico ma fondamentale per realizzare la vostra idea: cercare tessuti resistenti e adatti a spinnare, tessuti che non appesantiscano le linee, che rispecchino il vostro stile (molti mi chiedono di abbinarli con le scarpe che usano).

Il 4° è il taglio. Quando si inizia a tagliare le stoffe non si torna indietro. Inizia a prendere forma l’outfit scelto. È la prima forma materica dell’idea che si sta realizzando.

Il 5° è il cucito. Le cuciture permettono di unire tanti piccoli pezzi che presi singolarmente forse non hanno valore ma, insieme, creano un pezzo unico. Questo rispecchia tutta la filosofia di Prama: si parte dalla condivisione d’idee di persone diverse che realizzano un’unica cosa. Quando cucio una maglia disegnata per un B.boy o una B.girl rimango in uno stato di sospensione, nel senso che finita di cucire è solo una maglia, potrebbe sembrare senza anima o personalità, “alla fine è solo un capo di abbigliamento”, penso. Ma ogni volta, questo stato di sospensione si conclude con l’ultimo step.  

Il 6°. Qua io non faccio nulla, siete voi a chiudere il cerchio. Il capo arriva al B.boy o alla B.girl, che finalmente gli dà quell’anima che cercavo. Non è solo vestiario. Ogni volta io ritorno sul floor grazie a voi. Dagli allenamenti ai contest sento le vibrazioni che non sentivo più dal 2009.
Dal primo passo all’ultimo c’è un unica costante che caratterizza il mio lavoro fatto di ore e ore di allenamento in laboratorio: la condivisione con i B.boys e le B.girls, se non ci fosse questo sarebbe solo un semplice pezzo di stoffa. Quindi GRAZIE!

B.Girl Data7

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